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Come arredare un negozio di parrucchiere: la storia di Melfi a Bari

Come arredare un negozio di parrucchiere: la storia di Melfi a Bari

Agli inizi del Novecento il negozio di barbiere di mio nonno era bellissimo.
All’epoca c’era una cura maniacale per il dettaglio, per l’accoglienza e per, appunto, il bello.
La storia della mia famiglia – i Melfi di Bari, un cognome conosciuto – inizia negli anni Venti del secolo scorso, quando non c’erano tutte le comodità di oggi.
La tradizione del mestiere di barbiere e parrucchiere è stata tramandata, come si suol dire, di generazione in generazione ed è arrivata alla quarta epoca che vede protagonista anche mio figlio nel nostro negozio di parrucchiere di Bari, al numero 37 di Viale Don Luigi Sturzo.

Maurizio è nato per lavorare nel suo negozio di parrucchiere

Era il 1986 quando decisi di aprire la mia attività a Bari: svolgo questo lavoro da trentasette anni con la passione e l’entusiasmo che avevo da ragazzo.
Come tutte le attività imprenditoriali abbiamo avuto periodi alti e periodi più bassi, ma non ho mai pensato di chiudere il negozio: la determinazione ereditata dal nonno mi consente di vedere sempre il lato positivo di ogni situazione.
Questa filosofia portò diversi contatti importanti che mi diedero l’opportunità di diventare, passo dopo passo, un brand.
Fummo selezionati per pettinare gli attori di due serie televisive: una di queste era Braccialetti Rossi – con la regia di Giacomo Campiotti – occasione per noi molto formativa.
Lavorammo anche alla realizzazione di diversi spot pubblicitari grazie al passaparola.
Furono senza dubbio esperienze professionali molto divertenti che mi permisero di diventare tecnico formatore per un paio di aziende, ma quella non era la mia strada.
Non mi interessa fare il libero professionista e mostrarmi bravo agli occhi dei colleghi lasciando i miei collaboratori da soli in negozio.
Vorrei piuttosto essere riconosciuto come un buon parrucchiere agli occhi dei clienti e lavorare in salone, a stretto contatto con le persone, nel posto in cui mi sento più a mio agio.
Per questo nel 2019 decisi di fare un passo importante: ristrutturare il negozio da capo a piedi per dare una nuova immagine al salone.
Fu allora che incontrai sulla mia strada Scrimieri Lab e la storia del negozio subì una svolta.

L’incontro con Scrimieri Lab: amore a prima vista

Scrimieri qui in Puglia è un nome famoso per gli arredi dei negozi di parrucchiere: sentii nominarli più volte negli anni e sapevo bene che erano rivenditori in esclusiva per Maletti, brand di cui apprezzo il design degli arredi.
L’incontro con Franco Conte avvenne però per caso: siccome dovevo valutare i costi per la ristrutturazione, contattai due aziende per farmi fare un preventivo. La proposta di Scrimieri mi piacque più dell’altra e chiesi loro un incontro.
Quando ebbi l’opportunità di parlare dal vivo con Franco, mi colpì subito il suo approccio, la sua disponibilità e l’educazione.
Fu amore a prima vista.
Andai anche nella loro sede a Martina Franca: io e Franco eravamo così in sintonia che iniziammo a parlare del più e del meno e fummo interrotti da Marcella – donna meravigliosa – che ci riportò sui binari per definire il progetto.
Insieme a loro scelsi di abbandonare l’idea della ristrutturazione a favore dell’apertura di una nuova sede.
Eravamo in sintonia su tutto: il gusto, i colori, l’arredo stile industrial e minimal.
L’idea dello specchio tondo con tutte le lucine intorno (quello tipico da parrucchiere) mi faceva venire l’ansia, era ormai obsoleta: cercavo qualcosa di meno noioso e di più innovativo.
La squadra di Scrimieri Lab trovò la soluzione perfetta – non adatta, proprio perfetta – per le mie esigenze.
L’aspetto che più attirò la mia attenzione fu la professionalità di Franco e del personale: quando parli con loro, ti accorgi che sanno fare bene il lavoro.
Sono disponibili a trovare una soluzione per ogni sfida che gli si pone, senza mai dire “No, non possiamo farlo”.
Per esempio, ero da tempo alla ricerca di un sistema che mi permettesse di riporre i carelli da lavoro in modo da non dare noia alle clienti e a noi. L’architetto di Scrimieri propose di creare uno spazio a parete alzando le mensole che mi servivano per posare i prodotti e realizzando una nicchia per i carrelli. Funzionale al massimo.
Un altro problema che posi loro riguardava la questione della preparazione del colore: mi piace dare vita alla colorazione davanti alle clienti, un po’ come quando gli chef lavorano nelle cucine a vista.
Voglio infatti che abbiano la possibilità di vedere quali prodotti uso per il colore dei capelli: non ho segreti.
L’architetto di Scrimieri pensò di realizzare un angolo – che abbiamo poi chiamato Color Bar – composto da un bancone a vista dove io preparo il colore. Non solo: ideò una soluzione intelligentissima per riporre le confezioni di colore in cubotti su misura che fanno anche arredamento.
A me sarebbe piaciuto avere uno spazio simile alle cucine a isola, ma la struttura del negozio non lo permetteva. Così ora ho il mio Color Bar e ne vado fierissimo: realizzo cocktail colorati per le mie clienti.

Una nuova immagine per il Parrucchiere Melfi

Ci trasferimmo nella nuova sede nel luglio 2019: il cambiamento fu importante.
Nel salone precedente – per diverse ragioni legate all’edificio che ci ospitava – avevamo un’immagine pessima.
Noi come parrucchieri vendiamo immagine e non potevamo permetterci di dare una brutta impressione: rischiavamo di perdere credibilità agli occhi dei clienti.
Mi piace di più parlare di consistenza che di esteriorità ma nel nostro lavoro l’apparenza è importante.
Il valore aggiunto donato da Scrimieri? Un’immagine consona e rappresentativa di ciò che siamo.
Quando aprimmo il nuovo negozio, arrivarono in modo spontaneo – soprattutto da parte dei rappresentanti – i primi apprezzamenti sull’ambiente. Dicevano: “Siete diversi da prima, siete cambiati in meglio”. Molti usavano il paragone della casa: si sentivano più accolti e a loro agio.
La trasformazione dell’immagine ci spinse a migliorare anche altri aspetti del nostro lavoro, più organizzativi: per esempio cambiammo il gestionale e la pianificazione di alcune attività.

Alle clienti il negozio piace da morire: genera il classico effetto wow. E se stanno bene loro, siamo soddisfatti anche noi.
Alcune persone sono entrate nel salone proprio perché sono state attirate dalla bellezza degli arredi, senza che ci conoscessero. Certo, sta poi a noi riuscire a fidelizzarle, ma Scrimieri ci ha senza dubbio aiutato ad ampliare il portfolio clienti.
Dopo tanti anni di duro lavoro, quando finalmente riesci a “fare il negozio bello” e capisci di essere apprezzato, l’entusiasmo cresce ancora di più.
La nostra nuova immagine ci appaga.
Le clienti affezionate che già venivano nella sede precedente non hanno subito dato molto peso all’arredo nuovo: più che altro erano felici per noi, hanno condiviso la nostra soddisfazione perché ci vogliono bene.
Poi però, la prima volta in cui si sono accomodate sulle morbide poltrone per lo shampoo e le abbiamo distese con le gambe leggermente in alto, hanno tutte esclamato “Ohhh che meraviglia!”.
Le clienti nuove invece danno sin da subito molta importanza all’ambiente nel suo insieme e lo trovano accogliente.

L’arredamento da parrucchiere proposto da Scrimieri a Melfi

L’aspetto più bello del lavoro insieme a Scrimieri Lab? Hanno capito i nostri gusti, subito. Abbiamo scelto Scrimieri prima di tutto per la professionalità: lo senti quando un imprenditore vuole fare business in modo etico e tiene a soddisfare il desiderio del cliente. Si crea affinità.
Aspetto da non sottovalutare: Scrimieri propone ai suoi clienti una prima idea di progetto con un disegno a titolo gratuito. Se ti piace, continui con loro, in caso contrario non ci sono vincoli. Questo approccio è unico.
Mi piacque il loro modo di fare, la disponibilità dimostrata, l’essere sempre pronti a scovare una soluzione alternativa.

Il nostro negozio ha un pavimento in gres porcellanato effetto legno color grigio chiarissimo e le mura sono bianche per dare luminosità all’ambiente.
Lungo una parete sono disposte sei postazioni da lavoro con comode poltrone marrone scuro.
Per riporre i prodotti, Scrimieri ha installato delle strutture in metallo stile industrial – come se fosse un materiale grezzo – e mensole in vetro ai lati.
Le clienti possono posare le loro borse su un lunghissimo mensolone in legno ricoperto da una superficie in vetro satinato, molto fine.
Accanto a ogni postazione di lavoro c’è la cassettiera a muro per riporre gli attrezzi.
Per dividere gli ambienti, hanno proposto l’installazione di due vetri alti e larghi, satinati, che separano da un lato la reception e dall’altro la saletta nail dove mia moglie si occupa di manicure.
La zona lavaggio resta separata e ha tre postazioni: siccome espressi il desiderio di dare un tocco creativo all’area lavabi, Scrimieri realizzò una grande stampa che ritrae una foglia con il gambo nell’acqua e la posizionò sulla parete accanto ai lavatesta. Sta benissimo.
Il negozio ha poi due stanze separate: una per la pedicure e la Trico Room per le consulenze sulla cura del capello.
E l’ingresso? Sognavo la reception come negli hotel, così Scrimieri propose un bancone nero lucido con un’alzatina: alle spalle c’è un espositore con le luci a led e quattro ripiani in vetro. Per realizzarli, l’architetto verificò l’altezza della confezione della lacca in modo da farle su misura.
C’è anche un comodo armadio a muro con la porta in vetro.
Ma il pezzo più bello è la parete che si vede entrando: un vetro satinato, alto fino al soffitto, con la scritta MELFI parrucchiere.

Come lavorano Maurizio Melfi e il suo Team nel nuovo negozio

Il nuovo negozio di parrucchiere realizzato insieme a Scrimieri ci ha permesso di fare un salto di qualità.
Adesso l’approccio curato che usiamo con le clienti si riflette nell’ambiente. Siamo in cinque: io, mio figlio (la quarta generazione!), mia moglie che si occupa di pedicure e manicure, due collaboratrici.
Una cosa per noi è fondamentale: la consulenza.
Quando una nuova cliente entra in negozio (parlo al femminile perché la maggior parte del nostro pubblico è donna) non andiamo mai subito al lavatesta ma proponiamo una prima fase di dialogo per conoscerla meglio.
Poniamo alcune domande per cercare di capire che personalità può avere, indaghiamo sulla professione per proporre un look adeguato, vogliamo captare il più possibile la femminilità del soggetto.
Ogni donna ha il suo stile e il nostro obiettivo non è stravolgerlo ma valorizzarlo. Ci focalizziamo sui punti di forza della cliente e li mettiamo in risalto attraverso il taglio, la piega e il colore.
La consulenza diventa ancora più profonda quando lavoriamo con donne che hanno problemi di salute del capello: in quel caso prima di proporre il look le facciamo accomodare nella Trico Room ed eseguiamo un’analisi dettagliata del cuoio capelluto e del capello.
Siamo molto fiscali sulla consulenza: è una fase che ci serve per evitare di sbagliare e studiamo la morfologia delle donne per capire quale acconciatura proporre.
Il lavoro di valorizzazione è la parte che più amo del mestiere: il mio obiettivo è donare bellezza alle donne e questa è sinonimo di armonia.
L’equilibrio si ottiene con un colore dei capelli adatto all’incarnato, un taglio su misura per la forma del viso e la corporatura, una piega che rispecchi i modi di fare della persona e la sua educazione. Nell’insieme questi elementi generano bellezza.
Una cosa che proprio adoro sono i colori: vedere una donna con la giusta colorazione di capelli è come scovare l’arcobaleno in un cielo grigio di pioggia. Illumina.

Chiudo con una confidenza: di recente, grazie allo spirito innovativo di mio figlio, abbiamo realizzato una linea di prodotti per capelli a nostro nome. La procedura, tra registrazioni ai portali europei e comunicazione degli ingredienti, è stata complessa. Però siamo soddisfatti e ora usiamo i nostri prodotti in negozio.
Ecco, adesso abbiamo un sogno: realizzare un evento in una bella location qui a Bari dove poter presentare questa linea, e magari creare un momento di condivisione e confronto.
Grazie a Scrimieri Lab e alla nostra motivazione siamo cresciuti moltissimo: perché non lanciarci oltre?

 

Maurizio MELFI Parrucchiere


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